PLICOMETRIA

Quando si parla di plicometria ci si riferisce allo spessore di tessuto adiposo sottocutaneo e di cute (la plica, nel loro insieme) che viene misurato attraverso un plicometro per valutare la composizione corporea.
La plicometria – ideata dagli scienziati britannici Durnin e Womersley – è una metodica non invasiva, molto pratica e veloce che consente di stimare in modo affidabile e scientificamente dimostrato la massa magra e la massa grassa di un individuo (per questo motivo è definita bicompartimentale).
Generalmente le pliche misurate sono quattro – situate in specifici punti a livello bicipitale, tricipitale, sottoscapolare e soprailiaca – che permettono in seguito ad una rielaborazione di ricavare la percentuale di massa grassa e, di conseguenza, ottenere la massa magra del soggetto.
In casi particolari è possibile effettuare ulteriori misurazioni, come quella degli arti inferiori, per valutare ad esempio il recupero post infortunio del tono muscolare o per osservare cambiamenti nel tempo da parte di atleti o sportivi che cercano di raggiungere specifici obiettivi.

Lo strumento utilizzato per effettuare queste misure è il plicometro, un calibro “a pinza” dotato di una molla tarata che applica una pressione costante sulla plica.
Come detto, tale metodica è assolutamente non invasiva e rapida, in grado tuttavia di fornire risultati affidabili e confrontabili nel tempo. I dati ricavati inoltre, integrati con le circonferenze, consentono di avere una panoramica dello stato di salute del soggetto e della sua composizione corporea, così da intervenire nel miglior modo possibile ed ottenere il massimo risultato richiesto.

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